
Le banche creano quasi-moneta dal nulla attraverso la loro attività creditizia. Alcuni neoclassici, come Maurice Allais e Irving Fisher, hanno individuato tale meccanismo ma hanno proposto soluzioni sostanzialmente deflattive ispirate alla teoria quantitativa della moneta, che considera la moneta una merce.
La soluzione va piuttosto cercata nel controllo da parte dello Stato del meccanismo di creazione quasi-monetaria delle banche al fine di dirigere tale meccanismo a scopi di bene comune e di sostenibilità politica e sociale. Come fu fatto, dopo il 1929, in diversi Paesi, dagli Stati Uniti di Roosevelt all’Italia di Mussolini.
Gli esogenisti hanno una concezione del ruolo delle banche non più corrispondente all’attuale realtà del loro effettivo funzionamento che attesta il carattere endogeno della moneta.
Ogni tentativo, come quello monetarista, di controllare il quantitativo di moneta legale si è sempre risolto in un disastro, proprio perché imprese e famiglie ricorrono ad altri mezzi quasi-monetari di pagamento.
Il monetarismo, fallendo i suoi obiettivi, ha in sostanza favorito la liberalizzazione autoreferenziale della finanza apolide ed aperto la strada alla globalizzazione finanziaria.
Le Banche Centrali devono coordinarsi con i Governi.
L’errore di una assoluta autonomia degli Istituti di Emissione e quello di aver costruito l’Unione Europa intorno ad una Banca Centrale che risponde ad una deficitaria impostazione ordoliberale.
PAROLE CHIAVE
Banche – Banca Centrale – quasi moneta bancaria – moneta esogena – moneta endogena – Maurice Allais – Irving Fisher – Nicholas Kaldor
Numero di pagine: 17