
Abstract.
Nell’epoca della condivisione digitale lo schermo del pc, del tablet, dello smartphone rappresentano ormai l’unico contatto con la realtà. Una realtà virtuale, che sta corrodendo l’identità personale, soprattutto delle generazioni cosiddette zero e alfa che, come un cavallo allo stato brado, non hanno più schemi comportamentali validi e sani cui identificarsi e riferirsi.
Tutto ciò è enfatizzato da un nemico invisibile che colpisce in silenzio l’esistenza quotidiana dell’umanità, cercando di minarne le fondamenta attraverso un monito “#iorestoacasa” che, senza volerlo, ha accentuato tutte gli aspetti più negativi della persona. Tra questi le dipendenze comportamentali e da sostanze, come stanno dimostrando le recentissime ricerche di settore, che rappresentano canali di manifestazione delle emozioni e strumento per rimuovere ogni legame con l’esterno.
Gli studi, che sono stati condotti durante i lockdown causati dalla pandemia, confermano l’assunto dell’incremento delle dipendenze da sostanze e comportamentali, come quelle già analizzate nell’indagine pilota sociocriminologica condotta dall’autore con il dr. Avesani sui video games e social network.
In effetti, come “figlie” di questa quotidianità troviamo le dipendenze da “social media, da alcol e l’incremento del consumo di cibi calorici” che producono conseguenze devastanti per l’attività psicofisica dell’individuo e spianano il terreno per condotte socialmente devianti e criminali.
È proprio in questo momento storico che l’umanità dovrà scegliere se evolversi o continuare a cadere sulla via dello sviluppo.
Keywords:
gaming online; pandemia; dipendenze comportamentali e da sostanze; crime; adolescenti