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Gli assetti dell’Economia Capitalistica: fattori di una crisi irreversibile

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Gli assetti dell’Economia Capitalistica:  fattori di una crisi  irreversibile

ABSTRACT    

Le moderne Economie  hanno vissuto un processo di trasformazione  che ne ha compromesso la stabilità in modo sensibile e forse irreversibile.

Ci riferiamo ai processi di distribuzione del Reddito tra le classi sociali, i quali  negli ultimi 50 anni  si sono sbilanciati   verso una forte crescita della quota Capitale.

A tale indesiderabile fenomeno, voluto dalle classi dominanti (1% della popolazione) e sostenuto dalla politica dei Governi connivente ed asservita, si è aggiunta una crescente detassazione dei redditi da Capitale (interessi-dividendi-capital gains) che ha sensibilmante ridotto la contribuzione alla spesa pubblica della classe ricca e dominante. Si aggiunga la nascita di paradisi fiscali in ogni contesto geografico, i quali  assorbono la parte più consistente del Valore prodotto sui mercati finanziari e presso le imprese multinazionali, eludendo sostanzialmente qualsiasi meccanismo d’imposta.

La situazione  presentata in questi termini appare come un « problema » di politica fiscale e dei redditi.

In realtà,  le conseguenze possono essere devastanti per l’intero sistema produttivo e per la Nazione.

Infatti  si determinano due circostanze :

  • la quota PIL di competenza del Capitale si amplia mentre si contrae l’aliquota d’imposta media, riducendosi il flusso delle entrate fiscali da questa via;
  • il Reddito disponibile per le classi dei lavoratori e delle piccole imprese si fa più contenuto, poichè la supremazia del capitale in Economia produce due fenomeni indesiderabili ; da una parte si diffondono politiche di bassi salari giacchè lo sviluppo fonda sull’incremento dell’input tecnologico con inevitabile riduzione del coefficiente lavoro per unità di prodotto, aumento della disoccupazione e diffusione di politiche di bassi salari ; dall’altra , i nuovi assetti gestionali delle banche commerciali, sempre più orientate a rincorrere  il conseguimento di profitti derivanti dalla speculazione sui mercati finanziari, contrae l’ampiezza dello stock di credito all’Economia, primaria fonte di capitale di debito per le aziende minori, con aumento dei fallimenti delle imprese di ogni settore.  Da cio’ conseguente riduzione della capacità di contribuzione fiscale per le classi meno abbienti.

Dunque appare il paradosso del capitalismo :

  • ricchezza crescente per i pochi che assorbono quote maggiori del Valore prodotto ma che riducono la propria contribuzione alla spesa pubblica;
  • povertà in aumento per i molti che assumono al contrario il maggior peso fiscale; 
  • minore capacità dello Stato di finanziare la propria spesa crescente, con ricorso massiccio e sempre più ampio all’emissione di titoli di debito, incremento dell’indebitamento complessivo ed ampliamento dei rischi di dissesto.

E’ chiaro anche ad un profano dell’economia che la situazione non può conservare l’equilibrio nel medio periodo,  poichè l’ampiezza della spesa pubblica diventa fonte di grave instabilità per l’intero sistema.

E’ questa l’esperienza di un gran numero di Nazioni  e principalmete di quelle con un’Economia maggiormente sviluppata ;  l’attuale situazione pendemica ha fortemente accentuato il fenomeno, determinando un esponanziale aumento dell’indebitamento pubblco e privato.

Dunque gli Stati fondano il  rimborso del  debito sull’emissione di nuovi titoli anzichè sulla formazione di un avanzo economico da destinare al pagamento di quelli in scadenza ; i nuovi collocamenti sarano possibili sino a che gli operatori di mercato, privati ed istituzionali, stimano contenuto il rischio di mancato rimborso.

Le Banche Centrali contribuiscono a « drogare » i mercati in ragione di un continua emissione di moneta che ha il principale obbiettivo di rendere « liquido  artificialmente » il mercato dei titoli pubblici.

Sino a quando il gioco delle « maschere » potrà reggere ?

Sino al momento in cui gli investitori stimeranno  non accettabile il  grado di rischio.

 Allora la crisi d’insolvenza sarà inevitabile e dopo aver devastato le strutture della Pubblica Amministrazione si abbatterà sulla solvibilità delle banche e degli altri intermediari,  con inevitabili fallimenti ed impatti mortali sul settore dell’Economia reale.  

L’attuale pandemia da corona virus può essere l’elemento detonante.                                   

PAROLE CHIAVI :

Prodotto, Distribuzione del Reddito, Contribuzione fiscale, Capitale e Lavoro, Ampiezza Deficit, Indebitamento complessivo.