
In questo numero, The Global Review, presenta le seguenti tre proposte
♦ Avv. Paolo Maria Gemelli
♦ Prof. Moreno Pierangeli
♦ Prof. Moshe David Touitou
“Globalizzazione e Diritto. La componente transnazionale dei sistemi giuridici”.
PAOLO MARIA GEMELLI si sofferma su una breve ma efficace analisi del fenomeno della “globalizzazione giuridica”, che trova la sua origine nel processo di espansione dei mercati economici e dei relativi sistemi di produzione.
E’ emerso un avvicinamento delle legislazioni dei diversi Paesi che hanno introdotto una “responsabilità diretta degli enti da reato”, nel senso che le le norme “globali” possono stabilire principi generali che facilitano il trasferimento di “istituti” da un ordinamento domestico all’altro. Il processo in atto ha riguardato in particolare i delitti tributari così come quelli riferiti alle attivita’ svolte dall’ente economico. La responsabilità penale delle società, secondo tali orientamenti, ha evidenziato una linea di sviluppo che vuole sostanzialmente superare il principio “societas delinquere non potest”. In tale prospettiva “la colpa dell’ente economico consiste nel restare inattivi o nel non attivarsi in modo adeguato contro i rischi interni di condotte devianti”: tipici esempi sono le norme antiriciclaggio, anticorruzione ed antinfortunistica, che assumono il ruolo di principali strumenti nella lotta contro la criminalità economica in senso universale.
“Debito pubblico e accumulo del capitale”.
MORENO PIETRANGELI affronta un tema economico non sufficientemente dibattuto nella dialettica scientifica ma assai incisivo nei processi di distribuzione del Reddito nazionale.
Le politiche di bilancio della pubblica amministrazione ed il contenuto delle politiche monetarie. Il debito dello Stato comporta il sostenimento di oneri finanziari (interessi) che nella norma determinano un incremento della pressione fiscale, principalmente attraverso una maggiore incidenza delle imposte indirette (IVA ed altro);
da ciò può derivare un incremento del prelievo sui redditi più contenuti, in termini relativi (imposizione regressiva), che subiscono una riduzione delle proprie capacità di spesa e di risparmio, cosi certamente nei casi in cui la maggiore spesa pubblica non coincide con un adeguato sviluppo del Prodotto nazionale e quindi dei salari.
Inoltre, se il livello dei tassi d’interesse (i = r) è superiore al tasso di crescita dell’Economia (g), r > g, si determina un assorbimento di una quota del Reddito prodotto più che proporzionale all’incremento della Ricchezza da parte del capitale finanziario, con impoverimento delle classi meno agiate per via di un trasferimento delle risorse dal basso verso l’alto.
Il fenomeno si accentua in presenza di politiche monetarie di tipo restrittivo, per via dei contenuti tassi d’inflazione e per i maggiori tassi d’interesse che ne derivano; infatti, il creditore consegue vantaggi crescenti dalla presenza in Economia di contenuti tassi d’inflazione e di più elevati saggi d’interesse, essendo R (rendimento reale) = r – f (tasso d’inflazione), mentre le classi meno agiate subiscono gli effetti di un inasprimento fiscale.
Ancora una volta si dimostra che le politiche monetarie e di bilancio possono generare un indesiderato processo di redistribuzione della ricchezza della Nazione dal basso verso l’alto. E’ la situazione nei Paesi dell’ Area euro negli ultimi decenni, con accentuazione del fenomeno in quelli dell’area mediterranea.
“Libertà ed Egalitarismo si traducono in” Pari Opportunità”.
MOSHE DAVID TOUITOU in questo lavoro sostiene la tesi secondo cui la libertà e l’uguaglianza sociale non possono che essere il risultato di “pari opportunità”.
Nelle società moderne si manifestano profonde asimmetrie nella vita economica e politica, nella diffusione delle informazioni , nei processi formativi e nelle opportunità di lavoro. Ciò nonostante, l’equità’ non deve essere ricercata nella “uniformazione” della vita degli individui, così come non può considerarsi “libertà” il travalicare ogni naturale limite al comportamento degli individui.
Il fatto è che nel gruppo convivono uomini dotati di differenti attitudini e capacità che sono il risultato del livello evolutivo raggiunto; per cui le differenze sociali sono ineludibile.
Le maggiori capacità di adattamento e controllo dell’ambiente, non dovrebbero trasformarsi in prevaricazione egoistica delle altrui prerogative bensì originare un atteggiamento altruistico e volto alla cooperazione, alla mutualità e al soccorso e sostegno dei più deboli e dei meno “dotati”.
Il tutto è sintetizzato da reali condizioni di “pari opportunità” presenti ad ogni livello della vita sociale ed economica, che pongono le basi per cui gli individui possano liberamente esprimere e potenziare le proprie naturali attitudini e vocazioni. DA cui si evincono due principali conseguenze:
Egalità intesa come pari opportunità e Libertà come libera espressione delle proprie capacità.
BUONA LETTURA
Il Direttore
Prof Francesco Campo