
E’ all’evidenza di ogni osservatore attento che la nostra società vive attualmente una situazione caotica di grave confusione, nella quale “tutto ed il contrario di tutto” sono impegnati in una battaglia senza soluzione, senza apparenti “vincitori e vinti”.
L’autore di questo breve articolo vuole proporre al pubblico una lettura diversa dal consueto circa la “realtà” dei principali accadimenti mondiali.
A tal proposito, abbiamo voluto fare ricorso all’aiuto della Sapienza Antica contenuta nelle Sacre Scritture di ogni religione e razza, per trovare uno “spiraglio di Luce” nel Caos in cui siamo immersi.
E già al punto della trattazione bisogna fare una precisazione: l’autore suggerisce la lettura di questo articolo a coloro che hanno il coraggio e la volontà di “andare oltre” gli attuali confini della propria ”circonferenza mentale”.
Il Testo antico dal quale cerchiamo di attingere Luce è conosciuto nella tradizione occidentale e Cristiana come “l’Apocalisse di Giovanni”.
Il termine apocalisse deriva dal Greco “apokalypsis”, che significa rivelazione.
Nella disciplina esegetica è considerato un testo di non facile interpretazione, con un simbolismo che “cela” nelle sue profondità più recondite il dilemma rappresentato.
Ciò non ostante si può tentare una “traduzione concettuale”, utile ai nostri fini, di alcune parti salienti di questa Opera rivelatrice e che ci sembrano capaci di donare “Luce” all’uomo contemporaneo, il più delle volte “perso” nel Labirinto di Teseo senza possibilità di una via di uscita, avendo smarrito il “Filo di Arianna” ed in ragione del fatto che la Luce della sua “candela” si è sin troppo affievolita.
L’Apostolo Giovanni di Patmos ha redatto questo testamento spirituale tra l’anno 90 e 100 d.c., quale frutto di una vita di meditazione e di ricerca delle Verità Divine.
La parte centrale dell’Opera assume un carattere ”rivelatorio”, dal quale il termine Apocalisse, del Disegno Divino circa i destini dell’umanità’ sul nostro Pianeta.
Dunque, l’Autore vuole proporre agli uomini con una visione trascendente, al di là dell’immanente e del quotidiano, una rappresentazione della storia del mondo come risultato della Volontà Divina, come manifestazione di un Disegno attentamente elaborato nei suoi dettagli immanenti e nei propri tempi di realizzazione:
L’obiettivo è uno solo, l’avvento del Regno dei Cieli, ovvero la santificazione dell’umanità’ intera.
In termini più aderenti al linguaggio dell’uomo contemporaneo, la costruzione di una società equa e solidale, nella quale iI bene comune prevale su quello personale ed e’ assente l’egocentrismo come “centro dell’essere”, fonte di ogni crimine e delitto.
Dalla lettura del testo, certamente di non facile interpretazione, traspaiono alcuni concetti essenziali utili per “illuminare” colui che cerca, il vero ricercatore animato da un autentico amore per la Verità, orientato verso ciò che può essere Fonte di Luce in questa Vita di tenebre ed insensatezza.
- Il Primo Aspetto saliente che si pone all’attenzione dello studioso e’ un interrogativo:
Qual’e’ la “circonferenza” (ampiezza) del libero arbitrio umano? Fin dove l’uomo e’ nella condizione di scegliere? Egli può realmente incidere sui destini del Pianeta?
La risposta che si può trarre da un’attenta lettura del Testo Sacro, non necessariamente utilizzando una autentica competenza esegetica, e’ che il Progetto Divino ha già “tutto previsto”!!
Risulta chiaro che e’stato definito “l’intervallo temporale” (l’istante nello Spazio) entro il quale l’umanità’ deve pervenire al risultato voluto dal Creatore, oltre che le fasi, le vicende storiche essenziali che conducono verso l’Epilogo:
L’avvento del Regno dei Cieli.
Scrive l’Apostolo Giovanni: “Rapito in estasi, nel giorno del Signore (il Sabato), udii dietro di me una Voce potente … come mi voltai per vedere chi fosse Colui che mi parlava … caddi ai Suoi Piedi come morto … Ma Egli posando su di me la Sua Destra mi disse <Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo … Scrivi (in un libro) … le cose che hai visto, quelle che sono e che quelle che accadranno dopo> …” (Apoc.,Cap. 1:10-17-19).
“E vidi nella Mano Destra di Colui che era assiso sul Trono un Libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e sul lato esterno, sigillato con sette Sigilli …” (Apoc.,Cap. 5:1).
I sette Sigilli di cui parla il Profeta “censurano” le parti, già scritte, della storia dell’umanità’ ma che al Santo rapito in visione fu dato il privilegio di aprire per rendere testimonianza delle cose che furono e di quelle a venire.
Leggendo il Testo profetico appare chiaro che i flussi e riflussi storici dell’umanità’ vengo “diretti” dalla Gerarchia Occulta planetaria, al cui vertice siede Colui che e’ sul Trono, il Signore del Mondo, il Padre Celeste.
Dunque, gli uomini sono dominati da una potente illusione, ritenendo di poter decidere le sorti del Pianeta e dei suoi abitanti.
In verità, non appartiene all’umanità’ tale potere, il quale non rientra nella “circonferenza” del suo Libero Arbitrio: i fatti e le circostanze storiche della società planetaria e dell’intero Globo sono dirette secondo un Piano Divino, rappresentando esse occasioni di prova:
l’uomo e’ “vagliato” nelle situazioni caotiche, pervertite, nelle quali “tutto e’ il contrario di tutto” (Gog e Magog), poiché egli deve operare una scelta: schierarsi nel cuore e nella mente per questa o quella fazione ed in tal modo attuare il proprio Libero Arbitrio.
Tale e’ la circonferenza della sua reale Libertà.
“Così parla il Primo e l’Ultimo … <conosco la tua tribolazione, la tua povertà- tuttavia sei ricco- e la calunnia da parte di quelli … che appartengono alla sinagoga di Satana … Non temere … Sii fedele fino alla morte, e ti darò la corona della Vita>…”(Apoc.,Cap.2:8-9-10)…. “… Io sono Colui che scruta gli affetti ed i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere …”(Apoc., Cap.3:5) … “Perché hai osservato con costanza la Mia Parola … ti preserverò’ nell’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della Terra” (Apoc., Cap. 3:10).
Ed ancora: “… Conosco le tue opere: tu non sei ne’ freddo ne’ caldo … Ma poiché sei tiepido … sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: <Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla>, ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da Me oro purificato al fuoco per diventare ricco, vesti bianche … per nascondere la tua vergognosa nudità e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista” (Apoc., Cap. 3:15-16-17-18).
- L’altra evidenza concettuale di notevole rilievo, per il lettore attento alla Profezia Giovannea, e’ il dover constatare che “vi e’ un tempo per ogni cosa”: il tempo della perversione, quello del ravvedimento ed infine l’avvento della “società celeste”.
Quest’ultima però postula un doloroso processo di “separazione” delle Anime umane in manifestazione:
Quelle “redente” (i giusti ed i santi) ed il resto dell’umanità’ ancora immerso nella “bestialità” di un’esistenza senza un vero ordine e senza uno scopo reale.
“Vidi poi un altro Angelo che saliva dall’Oriente e aveva il Sigillo del Dio Vivente. E gridò a gran voce ai Quattro Angeli … (con) … il potere di devastare la Terra: <non devastate … finché non abbiamo impresso il Sigillo del Nostro Dio sulla fronte dei suoi servi” (Apoc., Cap. 7:2-3) … “ Uscite popolo mio da Babilonia per non associarvi ai suoi peccati e non ricevere parte dei suoi flagelli …” (Apoc., Cap. 18-4).
“Vidi poi un grande Trono bianco e Colui che sedeva su di Esso … Furono aperti dei Libri. Fu aperto un altro Libro, quello della Vita. I morti (gli uomini) vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei Libri, ciascuno secondo le sue opere … E chi non era scritto nel Libro della Vita fu gettato nello stagno di fuoco” (Apoc., Cap. 20:11-12-15). … “… E’ questa la seconda morte …” (Apoc., Cap. 21:8).
“E Colui che sedeva sul Trono disse: <Ecco Io faccio nuove tutte le cose> e soggiunse < Scrivi perché queste Parole sono Certe e Veraci> “ (Apoc., Ca. 21:5)… “ Il perverso continui pure a essere perverso, l’impuro continui ad essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora> “ (Apoc., Cap. 22:11) … “ Ecco Io verrò presto e porterò con Me il Mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine …” (Apoc., Cap. 22:12-13).
L’autore e’ convinto che la Profezia sia in atto nella storia dell’umanità’ da tempo immemore e che stiamo oggi vivendo il tempo di una “prima separazione” di ciò che e’ “pervertito” da quello che e’ in “armonia” con le Leggi del Cosmo, quelle del Diritto Naturale che regola tutte le cose a dispetto delle illusioni umane.
“… Beati coloro che … avranno parte dell’Albero della Vita e potranno entrare nelle Porte della Città (Santa). Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna” (Apoc., Cap. 22: 14).