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Dal Caos deriva l’Ordine.

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Dal Caos deriva l’Ordine.

L’umanità’ si dibatte nell’agonia dello Spirito.

Ovunque disordine, confusione, annientamento della dignità dell’uomo, affermazione violenta del Male come Bene e del Bene come Male, perdita di ogni consapevolezza identitaria base della convivenza civile tra il “diverso”, caratteristica essenziale e principale della Creazione ed espressione dell’Uno che si fa nei Molti.

L’uomo è colpito da un’irrimediabile cecità, non osserva la Natura che dispiega le sue Leggi con regolarità ed evidenza assoluta, con ritmi certi ed immutabili, i cui cicli caratterizzano e vivificano il movimento della Vita in ogni Regno naturale.

Egli è concentrato sulle proprie passioni e sul desiderio di lussuria e come un folle “uccide” ogni giorno la Vita che è in lui, con perversioni di ogni genere che non possono che essere follia, follia ed ancora follia!!!!

E’ certo che gli animali, e non solo i primati, manifestano un’intelligenza interiore superiore giacché non osano offendere e colpire la Vita e la Regola se non per supreme necessità di sopravvivenza, regolando la propria esistenza in ragione dei ritmi di natura.

Al contrario, l’uomo professa come massima espressione di libertà il non rispetto di qualsia Regola o Legge, divenendo il propugnatore di una “cultura della morte”, quella propria e delle altre creature di natura.

Ma a dispetto di tale catastrofico scenario tipico di una fase “apocalittica” recita il Salmo:

“… Si, IO (il Signore) fisserò un termine in cui farò un giudizio retto. Vacilli pure la Terra con tutti i suoi abitanti, ci sono IO a rafforzarne le colonne …” (Asaf, Salmo 75).

Di recente ho avuto modo di leggere su questa rivista The Global Review un articolo del Dott. Avraham Levi, del tutto condiviso nel proprio contenuto, che analizza con logica esegetica e teosofica il dilagante fenomeno a livello mondiale dell’antisemitismo, affermando che esso è il male di ogni tempo dalla comparsa sulla scena del “popolo eletto”.

Il fatto è che il Mondo e tutto ciò che esso contiene non è “il risultato del caso”, come afferma una scienza farlocchia e totalmente cieca; il Creato altro non è che l’aspetto immanente dell’Uno ed Eterno, dell’Alfa ed Omega, del Sommo Architetto che tutto progetta, manifesta, governa e dirige verso la perfezione finale.

Tale processo si dispiega in fasi alterne e successive, lungo una spirale “ascendente” che necessariamente comporta distruzione di ciò che non è più utile e che altro non è se non “fase intermedia” verso la perfezione finale, che immancabilmente si manifesterà, l’uomo volente o no.

Ma la creatura umana, vittima della propria follia e totalmente cieca ed ignorante, tralascia di studiare i Sacri Testi ricchi di saggezza ed antica sapienza, illudendosi che la Realtà è quella percepita attraverso i propri (illusori) sensi e contraddicendo se stessa poiché la scienza ufficiale afferma che la “parte più consistente della materia costitutiva dell’Universo è invisibile e non percettibile” e dunque inconoscibile.

Persino coloro che si professano “fedeli” di una religione e quindi sensibili alla realtà interiore della vita ed al trascendente contraddicono se stessi nei comportamenti quotidiani, normalmente ispirati da un cieco egoismo e totale scollegamento dall’armonia di natura, che niente è se non espressione delle Leggi del Creato.

Pure un antico maestro ebbe ad insegnare ad una parte consistente dei cosiddetti “popoli ricchi” che “… il regno di Dio è come un campo di grano … arriva il momento del raccolto … la zizzania viene separata dal grano … la prima è bruciata nel fuoco mentre il grano viene riposto nei granai …” (il Cristo, Vangeli).

Ciò non ostante l’umanità’ procede spedita verso l’Abisso.

“Allegrezza ubriaca, nella quale questo mondo obliò Te suo Creatore, e in cambio di Te amò la creatura, sopraffatto dal vino invisibile di sua prava volontà, inchinata alla fecce” (S. Agostino, Le Confessioni, Libro Secondo, Cap III, pag. 31).

La verità è che la semplicità delle Sacre Scritture, che tanto potrebbero insegnare all’umanità’, offende l’uomo pravo.

“Anche quelli studi che hanno il nome di onesti, miravano ad educarmi alle contese del foro, perch’io ci divenissi egregio, con tanta più lode, quanto meglio sapessi ingarbugliare. Si, è cieco l’uomo da menar vampo della sua stessa cecità” (S. Agostino, Le Confessioni, Libro Secondo, Cap. III, pag.31).

Ed ancora, “Pertanto disposi d’applicarmi alle Sante Scritture … la quale ne’ si fa intendere a superbi ne’ aperta è a fanciulli; cosa al muover bassa, e al riuscimento sublime e velata di misteri; ed io non ero tale che potessi entrarvi o che sapessi piegare il collo al suo andamento … il mio orgoglio fastidiva la semplicità dello stile, e la mia vista non ne penetrava il fondo … ell’era quella Scrittura che vuol crescere co’ parvoli: ma io m’indispettivo ad essere parvolo, e per essere gonfiato di vento, mi davo a credere d’essere vano grande” (S. Agostino, Le Confessioni, Libro Terzo, Cap V, pag.47).

L’orgoglio e la superbia il più grande errore dell’uomo moderno.

E’ anche il risultato di quel movimento di pensiero che va sotto il nome di “illuminismo” e che anziché illuminare ha gettato l’umanità’ nell’abisso della più fosca ignoranza, vera tenebra.

L’individuo si è fatto Dio, gonfio di vanità si crede il dominatore della propria vita e del Pianeta, obbediente ad una sola Legge: il tornaconto personale che è ricerca smodata del piacere e del possesso dei beni materiali, anche al prezzo di ogni delitto e crimine contro i propri simili ed il Creato.

“… (oh!) Verità, in cui non è mutamento ne’ ombra … (invece) mi cibavano di splendide fantasie … quelle menzogne che per gli occhi fanno gabbo alla mente … Il mangiare in sonno somiglia assaissimo il mangiare sveglio, ma chi dorme non si leva la fame, perché dorme” (S. Agostino, Le Confessioni, Libro Terzo, Cap.VI,pag.48).

Ma dal Caos e dalla perversione risulterà l’Ordine e l’Armonia, l’uomo volente o non.

L’evoluzione ed il cammino verso la meta finale comporta il dispiegarsi di interminabili eoni di tempo, del tutto “impercettibili” dalla creatura umana e difficilmente comprensibili nella propria mente (almeno di quella dell’uomo comune), un Progetto attentamente elaborato dal Grande Architetto, il quale con infinita pazienza e saggezza dirige il corso della Vita, correggendo e mutando la rotta ogni qual volta che l’umanità’ nelle prerogative del proprio “libero arbitrio” si avvince in un movimento a spirale che esclude ogni possibilità di progresso.

Il Caos e’ parte del Progetto, Fase necessaria per “setacciare” gli elementi che ne fanno parte, così com’e’ per una “nebulosa” cosmica, madre di una galassia, di una costellazione o di un sistema solare.

“Io parlai … col Santo e Grande che uscirà dalla Sua Sede … Di colà Egli andrà sul Monte Sinai ed apparirà nel Suo Tabernacolo, nella possanza della Sua Forza, dal Cielo. E tutti temeranno … e li prenderà spavento e grande terrore, fino ai confini della Terra” (Libro di Enoc, Parte I, Cap.1, punto 3-4-5). Ed ancora, “E il Signore disse a Michele: … <Disperdi, dalla faccia della Terra, tutta la violenza e finisca ogni cattiva azione ed appaia la pianta della giustizia e della rettitudine …” … “E la Terra sarà monda da ogni impurità, peccato, flagello, tormento e non si ripeterà che IO debba mandare su di essa un diluvio nei secoli>…” (Libro di Enoc,Parte II, Cap.X,Punto 16-22).

Dunque, il lettore attento comprende che il dono delle Tavole della Legge sul Monte Sinai al Legislatore di Dio, Mose’, e dei libri costituenti parte essenziale dell’Antico Testamento, pone uno spartiacque tra la Fase evolutiva precedente e quella successiva:

l’uomo riceve i “dieci comandamenti” che rappresentano il “Faro di Luce” che gli consente di non perdere se stesso attraverso l’esercizio del libero arbitrio; e’ il “filo di Arianna” che conduce Teseo al di fuori del Labirinto della vita materiale e buia.

Certamente il “popolo eletto” se fedele interprete di quella “guida” rappresenta “la Nazione Santa (di Dio Padre Onnipotente) ed un popolo di sacerdoti”. Ma e’ altresì certo che ogni razza, gruppo e popolo che voglia spontaneamente aderire alla Legge godrà dei benefici che derivano dal possesso del “Filo di Arianna”.

Appare in tal modo “la pianta della giustizia e della rettitudine”.

Il Caos allora necessariamente avrà fine poiché arriva il tempo del “raccolto” e della separazione della “zizzania dal grano”; ne’ potrebbe essere diversamente giacché alcuna Forza planetaria e cosmica potrà opporsi alla Volontà del Grande Architetto, piaccia o no agli uomini perversi e di Potere sulla tenebra.

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Uomo timorato e servo di Dio, nasce nel Mondo per tornare ad essere cittadino della Nazione ebraica. Laureato dapprima in Filosofia morale consegue in seguito la laurea in Economia ed un Dottorato di ricerca in Finanza di mercato e d’impresa; e’ Professore di ruolo nelle discipline finanziarie in diverse Universita’ per 25 anni di docenza; manager d’imprese commerciali e di istituzioni finanziarie ed infine studioso della filosofia, dell’Antica Sapienza e della esegesi biblica.Oggi si occupa dei malanni del mondo e di combattere la perniciosa ignoranza dell’uomo. Vive, studia e lavora in Israele.